×

Recanati

Biblioteca Leopardi

La Biblioteca del Conte Monaldo Leopardi documenta in modo significativo quanto ancora fosse vivo l’interesse per la ricerca antiquaria e la storia locale presso i ceti colti marchigiani, in linea con tutta una tradizione di studi storici che nella Marche si afferma alla fine del Settecento con l’opera monumentale dell’abate Giuseppe Colucci, le Antichità Picene.Il nucleo più consistente della biblioteca si deve ad una serie di acquisti che il conte effettuò nelle fiere di Recanati, di Senigallia e in alcuni viaggi a Roma. Monaldo acquistò molti libri greci per "secondare", scrive nel Commentario, gli studi del figlio Giacomo, ma soprattutto per una sua innata vocazione antiquaria. Da una piccola lapide apposta nella biblioteca leggiamo che Monaldo Leopardi nel costituire la raccolta pensava non solo a sé ma anche ai suoi concittadini. Fu, infatti, sempre aperta agli studiosi ed oggi anche ai semplici visitatori attratti dal valore museale della sede e della sua raccolta libraria.La biblioteca è all’interno di Casa Leopardi, ed è rimasta così come la volle il conte padre e con le sue quattro sale occupa quasi interamente il primo piano del palazzo, di cui fanno parte anche la Sala dell’Alcova, la Sala dei Manoscritti e lo studio di Monaldo. La prima sala è composta da soffitto e cassettoni, la seconda, più piccole delle altre, ha un affascinante soffitto in tela con dipinti in tipico stile pompeiano, la terza e quarta sala, infine, hanno entrambe forma rettangolare e contengono centinaia di libri riposti in enormi scaffali.

Trova il tuo viaggio